martedì 8 aprile 2014

Dreamcast: Little Women



Tanto per passare il tempo...

sabato 29 marzo 2014

The Ark - It Takes A Fool To Remain Sane




Whatever happened to the funky race? 
A generation lost in pace 
Wasn't life supposed to be more than this? 
In this kiss I'll change your bore for my bliss 

But let go of my hand and it will slip on the sand 
If you don't give me the chance 
to break down the walls of attitude 
I ask nothing of you 
not even your gratitude 

And if you think I'm corny 
then it will not make me sorry 
It's your right to laugh at me 
and in turn that's my oppurtunity 
to feel brave 

'Cos it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, in this world all covered up in shame 


Every morning I would see her getting off the bus 
The picture never drops, it's like a multicoloured snapshot 
stuck in my brain 
It kept me sane for a couple of years 
as it drenched my fears 
of becoming like the others 
who become unhappy mothers 
and fathers of unhappy kids 
and why is that? 

'Cos they've forgotten how to play 
Oh, maybe they're afraid to feel ashamed 
to seem strange, to seem insane 
to gain weight, to seem gay 
I tell you this 

That it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, in this world all covered up in shame 
(Oh, take it to the stage) 

So, take it to the stage in a multicoloured jacket 
Take it jackpot, crackpot, strutting like a peacock 
Nailvarnish Arkansas, shimmy-shammy featherboah 
Crackpot, haircut, dye your hair in glowing red and blue 

Do, do, do what you wanna do 
Don't think twice, do what you have to do 
Do, do, do, do, let your heart decide 
what you have to do 
That's all there is to find 

'Cos it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, in this world all covered up in shame 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, it takes a fool to remain sane 
Oh, in this world all covered up in shame 

Oh, it takes a fool 
(It takes a fool to remain sane)...


giovedì 13 marzo 2014

Dreamcast: Dodekatheon

In questo periodo, senza una ragione precisa, mi è salita la voglia di fare Dreamcast di qualsiasi cosa e visto che le coinquiline incoraggiano questo turpe passatempo, ho deciso di rispolverare antichi progetti scordati in soffitta, in cartelle a zonzo nel mio vecchio computer.
Sono mostruosamente orgogliosa del risultato ottenuto, pure se in realtà dovrei vergognarmi e così aggiorno questo povero blog dimenticato da Dio e dagli Uomini.

La Mitologia è una delle mie passioni, le storie sono intriganti ed è sempre un piacere seguire le avventure di Zeus e degli undici disgraziati che sedevano sul monte Olimpo: amori, tradimenti, gelosie, vendette, tanta sana stupidità... Non c'è nulla di meglio per rilassarsi!

Partiamo da lui, proprio dal grande e potente Giove (cit.), sovrano degli Dei e della maggior parte di loro anche padre o fratello.
Determinato, ambizioso, smodato nelle passioni, inflessibile nel comando.
Zeus, Dio del Cielo e dei fulmini, re degli Dei e degli Uomini.

Ian McKellen as Zeus, Re degli Dei.

Non starò ad elencarne gli amanti, i figli generati perché non basterebbe una vita mortale. Zeus resta una figura carismatica, un sovrano affatto stolto o superficiale nelle questioni di profonda rilevanza per gli uomini e gli dei. Zeus è un buon re, un padre distratto, un marito biasimabile.
Ian è Gandalf e Magneto, fare Zeus è ormai una pura formalità. 

Cate Blachett as Era, Regina degli Dei.
Era è la sua sposa, Dea del Matrimonio e della Famiglia, nonché regina degli Dei. La sua gelosia, o forse la rabbia nei confronti di un marito che non la rispetta abbastanza da esserle fedele è leggendaria, dirotta la sua ira sulle amanti che sovente sono ingannate o stuprate da Zeus stesso, infine si rivolta contro di lui nella congiura divina. E viene perdonata. Era ha un temperamento focoso, impulsivo ma non immune ai sentimenti più dolci, quelli di una madre e di una regina capace di misericordia.
Cate ha l'aria sufficientemente elegante, distaccata ed insieme temibile nell'ira.

Charlize Theron as Afrodite, Dea della Bellezza e dell'Amore.
Afrodite non è conosciuta per l'animo tormentato o la spiccata intelligenza, fa affidamento sulla propria bellezza, sull'ascendente che questa esercita sui maschi mortali o divini.. Rimane una madre premurosa, attenta ai suoi figli: scende in campo per proteggere Enea col suo stesso corpo, paga a carò prezzo l'invidia verso Psiche che si ritrova come nuora e che la rende persino nonna.
La Theron è semplicemente troppo bella per non essere la divinità che la incarna.

Tom Hiddleston as Poseidone, Dio del Mare e dei Terremoti.
Poseidone è fratello di Zeus, Era, Estia, Ade e Demetra, uno dei figli che Crono aveva ingoiato e che poi era stato costretto a vomitare per ordine di Zeus. Non è noto per la sua bontà, ma spesso mosso a pietà dalle preghiere dei marinai fa sorgere isole per ospitarli o placa il mare donando un viaggio sereno.
La sua clemenza va guadagnata, una volta perduta è impossibile essere perdonati: Odisseo ed i suoi compagni finirono nella grotta di Polifemo, mostruoso figlio del dio, come ospiti ma vennero mangiati dal Ciclope e per salvarsi, Odisseo dovette accecare il figlio di Poseidone. L'affronto causò la morte dell'intera compagnia del re di Itaca che rientrò a casa solamente per volere degli altri dei.

Famke Janssen as Atena, Dea della Saggezza e della Sapienza.
Beffardo il Fato che fa compiere un'ingiustizia ad Atena, Dea della Giustizia e dalla grande generosità, verso Aracne, fanciulla abilissima nella tessitura che osò vantarsi di essere migliore della stessa dea. Atena, dunque, sfidò Aracne in una gara di tessitura, ma quando Aracne ebbe concluso il suo lavoro di mirabile beltà e di sottile sarcasmo -rappresentava Zeus e le sue numerose amanti - Atena si infuriò, distrusse l'opera e colpì la fanciulla con la spola. Aracne fuggì, decise di impiccarsi per evitare la furia di Atena, ma questa resasi conto della sproporzionata reazione, la tramutò in un ragno che poteva filare solo con il filo che usciva dalla sua bocca.
Altro atteggiamento mostra con Odisseo, re di Itaca, che ottiene la protezione di Atena per l'astuzia e la sagacia che dimostra anche fuori dal campo di battaglia. Poseidone adirato con Odisseo, non le consente di agevolarlo quanto Atena vorrebbe, così la dea si reca in sogno da Nausicaa  affinché possa incontrare l'uomo appena naufragato sulla sua isola, preme perché Calipso lasci partire Odisseo ed infine, ha cura di Telemaco e Penelope, che fra l'altro erano scaltri quanto il loro re. Se Odisseo riabbraccia la famiglia è anche merito di Atena.
Famke è un lodevole MILF, ma io la scelsi anni fa e sono stata tentata di sostituirla e nessuna m'è ancora parsa all'altezza.

Gerard Butler as Ares, Dio della Guerra e della Violenza.
Ares è un dio sanguigno, prima ancora che sanguinario e pensando a lui come al figlio di Era e Zeus, pare anche comprensibile. Non è il dio della strategia bellica, lui fomenta gli eserciti alla violenza, si sofferma ad ammirare lo spargimento di sangue, le morti in battaglia e le armi usate per infliggere dolore. Ares rappresenta l'irruenza, la giovinezza, la forza fisica ed è naturale che trovi in Afrodite la sua amante prediletta.
Guerra e Amore, cosa c'è di più simile?
Riguardo a Butler: scelta quasi obbligata.

Eva Green as Artemide, Dea della Caccia e della Luna.
Artemide nasce dall'unione di Zeus e Leto, ha un fratello gemello, Apollo. Divinità dal carattere indipendente, ancora bambina sale sulle ginocchia del padre e chiede di avere tanti nomi quanti ne avrà il fratello, di avere un arco ricurvo forgiato dai Ciclopi, una muta di cani, sessanta Oceanine e venti Ninfe del fiume come ancelle, aggiunge che accetterà con gioia i monti e le città che il Re degli Dei vorrà regalare, ma cosa più importante vuole restare vergine, libera di vivere nei boschi e sui monti. Zeus è intenerito, le concede tutto e la nomina guardiana dei porti, fa consacrare a lei tre città. La sfuggente Artemide salva Atalanta da morte certa, quando viene abbandonata e tramuta Taigete in un fiume, perché riesca a sfuggire a Zeus.
La sua pazienza ha un limite: quando Niobe offende Leto vantandosi dei suoi figli, Artemide uccide le figlie con frecce avvelenate.
Quanto è bella Eva Green!

Alexander Skarsgard as Apollo, Dio della Musica e del Sole.
Apollo nato dopo Artemide è conosciuto per la sua abilità nelle arti: suona magnificamente la lira, il fluato, canta e non è un caso che abbia istruito le Muse. È un abile guaritore. Può donare la preveggenza chi lo aggrada, ma può anche revocare il suo dono in qualsiasi momento.
Non ha il carattere selvatico della gemella, anzi è conviviale, solitamente misurato e generoso verso coloro che lo invocano, resta comunque implacabile nell'ira e pronto a vendicarsi con pestilenze dei mortali che lo offendono.
È strano che un dio apparentemente saggio abbia una singolare, quasi sospetta sfortuna in amore: innamoratosi di una fanciulla, le promise di donarle ciò che desiderava a patto che diventasse la sua sacerdotessa e lei volle una vita di lunghezza smisurata, ma scordò di l'eterna giovinezza ed invecchiò sino ad assomiglia  al Decimo Dottore imprigionato dal Master a una cicala, prima che il suo corpo svanisse, invocò Apollo e questi acconsentì a donarle l'eterna giovinezza, se avesse rinunciato alla profezia, ma lei non cedette e ciò che rimase di lei fu appunto la triste voce della Sibilla Cumana; Apollo si invaghì del giovane Giacinto e l'idillio si interruppe quando Apollo colpì Giacinto col disco e questi casi sono emblematici della sua brillante capace di intessere relazioni durature con individui dalla mente geniale, eppure lui dimostrò di non essere da meno con Melissa, innamorata del dio e ampiamente ricambiata, scordò totalmente i suoi pochi doveri e Zeus fu costretto a tramutarla in un'ape, sorte analoga toccò a Dafne che pur di non stare con Apollo preferì essere tramutata in lauro; infine per dimostrare che sapeva imparare dai propri errori si innamorò di Cassandra, la più bella fra le figlie di Priamo, andò da lei dicendole che le avrebbe dato qualsiasi cosa pur di averla con sé e Cassandra volle la profezia, poi si negò al dio ma Apollo la condannò a non essere mai creduta.
Il che porta alla logica conclusione che Apollo nelle faccende sentimentali pensava col divino pendolo ed era facile da raggirare, anche se si incazzava quando lo facevano.
E ditemi se Alexander che è bello, biondo, muscoloso non è adatto a fare questo amabile cazzone.

Rachel Weisz as Demetra, Dea della Terra e del Raccolto.
Demetra non ha mai preso marito, era una divinità abbastanza volitiva da non accettare il vincolo matrimoniale, a differenza della mite Estia o delle indipendenti Atena e Artemide, non si fa scrupoli a giacere con Zeus stesso per concepire la figlia, Core o Persefone, ha una bizzarra relazione con Poseidone a cui partorisce un bel puledro dalla criniera nera, Arione, questo perché erano entrambi mutati in cavalli durante l'amplesso. Sono questi aneddoti che danno un tono all'ambiente.
Quando Ade rapì la figlia, trascinandola agli Inferi; Demetra la cercò invano e sprofondò nella disperazione, lasciando la Terra divenisse arida e gli Umani patissero la fame. Zeus non potendo sopportare questa situazione, ordinò a Ermes di riconsegnare Persone alla madre, così accadde. Persefone aveva però mangiato sei chicchi di melograno negli Inferi, ciò la legava a quella dimensione, il Re degli Dei dispose che Persefone restasse per sei mesi con Ade e per sei mesi con Demetra.
Rachel Weisz è bella, buona, brava e la immagino a disperarsi per la figlia, distruggendo le messi come a intenerirsi per il suo scalciante puledrino.

Matt Smith as Hermes, Dio del Commercio e dei Ladri.

Hermes nato dalla Pleide Maia, figlio di Zeus è la divinità patrona dei ladri, dei vagabondi, dei viaggiatori e del commercio.  Era solito accompagnare i morti nell'oltretomba, lo fa con i pretendenti di Penelope che Odisseo uccide a Itaca o con Dario I, re di Persia. Protegge Priamo, quando scende nell'accampamento acheo per riavere il corpo straziato di Ettore, eppure Hermes era schierato con gli argivi.
Hermes è solitamente un dio giocoso, incontrollabile, brillante e crudele, colui che inventa la lira dagli intestini di una mandria sacra ad Apollo, non è affatto insensibile al fascino femminile e fra i suoi figli più celebri vanno citati: Ermafrodito e Priapo che pare abbia avuto da Afrodite e Pan, frutto del suo amore per la ninfa Driope.
E uno che dà i natali a Pan, a Ermafrodito ma soprattutto a Priapo merita rispetto: giù il cappello!
Matt ha l'aria giusta per interpretare questo irrequieto bambinone dalla parlantina sciolta e persuasiva.

David Tennant as Dioniso, Dio del Vino e delle Feste.
Dioniso è senza dubbio figlio di Zeus, mentre la madre pare essere Semele, che venne consigliata da Era -sotto le sembianze della nutrice- di chiedere a Zeus di presentarsi in tutta la sua potenza, avendo il dio già promesso un dono, non poté che accettare la richiesta con dolore e Semele fu folgorata dalla potenza del Re degli Dei.
Dioniso, quindi venne prelevato dal grembo materno prima che ardesse, inserito nella coscia di Zeus per i mesi necessari a farlo nascere sano.
Hermes dovette infine occuparsi del fratellastro che Era non desiderava sull'Olimpo: Dioniso ebbe quale maestro Chirone che non trascurò l'aspetto militare, così che il giovane dio fosse anche un abile guerriero.
Era si vendicò colpendolo con la follia, in questo periodo funestato da crisi violente, Dioniso sottomise la Tracia, si recò dalla nonna Rea da cui fu purificato per quanto commesso e decise di tornare in Grecia, di prendere il posto che gli spettava fra gli Olimpi.
Fu durante il viaggio di ritorno che si imbatté in una dolce fanciulla, abbandonata dall'uomo che aveva aiutato pur sapendo di sfidare l'ira del padre, Arianna che astutamente aveva affiancato Teseo ma che questi s'era presto stancato di avere con sé. Dioniso rapito dalla risolutezza, dalla bellezza di Arianna, la volle come sposa.
Quando finalmente venne accettato anche dalla Regina degli Dei, ottenne che Arianna fosse immortale.
Dioniso è il dio del vino, dell'estasi, delle feste, della liberazione selvaggia dei sensi non per mero piacere, ma come indispensabile chiave per comprendere la natura umana.
David Tennant è decisamente all'altezza di un personaggio così particolare.

Peter Dinklage as Efesto, Dio del Fuoco e della Metallurgia.

Arriviamo a lui: lo sfortunato Efesto, nato da Era che lo scagliò dall'Olimpo a cagione della sua deformità. Allevato dalle Oceanine Eurinome e Teti, futura madre di Achille, raggiunge l'età adulta con un'educazione esemplare.
Efesto possiede una mente geniale, un dio pacifico, solitamente comprensivo che resta neutrale in numerosi conflitti divini e mortali, lui ama soltanto la fucina in cui può dare forma ai suoi progetti, poco si cura del resto.
Decise comunque di vendicarsi di Era: preparò un trono d'oro di immaginifica bellezza, la madre subito volle provarlo, sedutasi venne avvolta da strette catene che le causavano atroci tormenti.
Efesto non era presente alla scena, nessuno degli Dei che venne a pregarlo di liberare la Regina fu ascoltato: non Hermes o la saggia Atena, non il furibondo Ares con le minacce o la dolce Estia con le sue parole di perdono, poi arrivò Dioniso con una giara di vino ed Efesto si ubriacò.
Giunto davanti alla trappola escogitata per la madre, Efesto dettò le sue condizioni: sposare Afrodite, la Dea della Bellezza. Zeus accettò con un certo sollievo, perché Era sarebbe stata salva ed Afrodite avrebbe trovato un marito costante, fermo nelle decisioni e la disputa per la mano della dea non avrebbe avuto luogo.
Afrodite si rivelò una moglie infedele, così Efesto volle smascherarla col suo amante, Ares: bloccò la coppia a letto, in posizione intima, compromettente, poi chiamò a raccolta gli dei perché li vedessero, le dee si astennero per pudicizia ma tutti da Zeus a Poseidone si fecero beffe di loro.
Efesto riportò quindi Afrodite al padre, restituì la dote e annullò il legame fra loro.
Troverà in Carite, una delle Grazie, una moglie fedele e degna del suo rispetto.
Fra le opere di Efesto ricordiamo: la sua fucina e gli automi che l'aiutavano sul lavoro; le abitazioni degli Olimpi; lo scettro e l'Egida di Zeus; l'arco e le frecce di Apollo; l'arco e le frecce di Eros; i sandali alati di Hermes; la cintura di Afrodite;  la corazza e l'elmo di Enea; l'armatura e lo scudo di Achille.
Brillante, vendicativo, generoso, unico a non beneficiare di scultorea bellezza fra gli dei e quasi estraneo ad essi che disprezza ed insieme protegge: un ruolo ideale a Peter Dinklnge.
Al pari di McKellen, è scontato annoverarlo fra le divinità.

Nella prossima puntata: divinità ed eroi random! <3

mercoledì 7 agosto 2013